Chagall “torna” per Papa Francesco
Stefano Lazzari incontra Papa Francesco il 18 Dicembre 2019 e gli consegna in regalo La Crocifissione Bianca di Marc Chagall per la dimora, Casa Santa Marta, in Vaticano.
La Crocifissione Bianca” rappresenta un grido ancora attuale contro la follia dei nazisti e di tutti gli estremisti.
Quest’opera è un dipinto olio su tela 155×140 centimetri realizzato nel 1938 da Marc Chagall. E’ ubicato nel The Art Institute di Chicago. Chagall ha realizzato la sua opera in concomitanza alla Notte dei Cristalli. Questa è ricordata come uno dei momenti principali della persecuzione ebraica, poiché oggetto di una sanguinosa violenza razziale. Con questo dipinto l’artista vuole denunciare le persecuzioni ingiuste subite dal popolo e lo fa mettendo al centro la figura del Cristo crocifisso, preso come archetipo del martire ebreo. Chagall elabora un quadro che risulta lontano dalla cultura ebraica ma, così raccontando la storia, l’artista cerca di evidenziare i punti di incontro tra la sua cultura e quella Cristiana ed è infatti apprezzato anche da Papa Francesco.
Papa Francesco, a proposito del rapporto tra cultura Ebraica e Cristiana messo in risalto nell’opera, ha dichiarato come questo sia il suo quadro preferito. Il Santo Padre ha visto questo dipinto in una mostra a Firenze e si è talmente innamorato da richiederne una riproduzione per la sua camera da letto.
Con onore, il compito di una nuova rappresentazione con destinazione Casa Santa Marta è stato affidato a Bottega Tifernate, che, dopo sei mesi di duro lavoro, ha consegnato al Papa una “ri-creazione” identica realizzata analizzando dettagliatamente l’originale anche se più piccola di 2,5 volte.
Il quadro è stato realizzato in pictografia su tela di lino e poi dipinto a più strati con l’utilizzo di pigmenti naturali a base di ossidi. Questi forniscono una lunga vita all’opera e una maggiore resistenza alla luce. La “ri-creazione” della “Crocifissione Bianca” presenta un formato di dimensioni 60×53,5 centimetri, perciò si è reso necessario l’utilizzo di speciali lenti d’ingrandimento per “rivedere” gli elementi alla misura originale in fase di pittura.