La Madonna Dreyfus di Leonardo da Vinci
Bottega Tifernate vuol ricordare i 500 anni dalla morte del più grande genio dell’Arte che il mondo abbia mai avuto: Leonardo da Vinci. Nel 2016, abbiamo realizzato l’intera collezione dei suoi dipinti in formato 1:1 mediante l’utilizzo di colori naturali, ripercorrendo le sue tecniche di lavorazione. Un lavoro molto complesso ma che ha dato risultati eccezionali: tutte le opere, si possono ammirare al Museo di Leonardo da Vinci in via della Conciliazione, 29 a Roma.
Uno delle opere che più ci ha colpiti è certamente la “Madonna Dreyfus”, la più piccola fra tutti (misura cm 15,7×12,8) ma con una quantità di dettagli e sfumature che la rendono eccezionale. Madonna Dreyfus, cm 15,7×12,8, tavola, 1469-1480 National Gallery of Art, Washington.
La Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana) è un dipinto a olio su tavola (15,7×12,8 cm) attribuito a Leonardo da Vinci o Lorenzo di Credi e conservato nella National Gallery of Art di Washington. L’attribuzione a Leonardo è datata in genere al 1469 circa, facendone il primo dipinto su tavola autografo conosciuto; quella a Lorenzo di Credi al 1475-1480 circa, intendendola come una copia di un originale leonardesco perduto. L’opera è documentata per la prima volta nelle collezioni di Gustave Dreyfus a Parigi. Dopo la sua morte nel 1914 passò ai suoi eredi, i quali nel 1930 decisero di metterla in vendita. Acquistata da mercanti Duveen Brothers, nel 1951 venne venduta a Samuel H. Kress, che nel 1952 la donò al museo di Washington.
Essa raffigura la Madonna col Bambino entro una stanza, sullo sfondo di una parete scura su cui si aprono due finestre che danno su un luminoso paesaggio collinare, piuttosto generico.
Il complesso impianto compositivo, con più fonti di luce in contrasto e con un parapetto in primo piano, sul quale pende il manto di Maria e sta in piedi il Bambino, derivano dall’arte fiamminga, all’epoca in voga più che mai a Firenze. Maria tiene in mano una melagrana, simbolo di fertilità, ma anche prefigurazione del sangue della Passione per il colore rosso dei chicchi. Il Bambino, nudo, sta in piedi e con la manina prende alcuni chicchi e li porge verso la madre, che lo guarda con un’espressione ambigua, composta ma senza allegria, prefigurando la tragica sorte del figlio.
Notevoli sono le analogie con la successiva Madonna del Garofano (1473 circa, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera), a partire dall’impianto compositivo, fino alla delicatezza quasi trasparente degli incarnati e la sobria ma realistica gestualità tra madre e figlio, con un analogo scambio reciproco. Il figlio muove un passetto incerto e rivolge, significativamente, lo sguardo verso l’alto. Simile è poi il braccio paffutello e arcuato del Bambino, oppure la spilla con una pietra circondata da perle che regge il manto della Vergine.
Per la sua riproduzione, abbiamo lavorato solo con lenti di ingrandimento e pennelli con una setola così da non cambiare nessun dettaglio.
Questa esperienza, ci ha permesso di conoscere a fondo il lavoro svolto dal grande genio per realizzare questo piccolo gioiello. Lavorare sui dettagli, sui colori, il paesaggio dello sfondo, la dolcezza del volto della Vergine ma anche del piccolo Gesù, ci ha fatto innamorare!
Ed ecco quindi che abbiamo deciso di riproporla in una edizione limitata di 299 esemplari in pictografia ad olio su tavola, con ritocchi manuali e dorature in foglia oro zecchino 18 kt. sulle aureole. La cornice riprende un modello antico ed è in legno massello, preparata a tempera, decorata interamente a mano e dorata in foglia oro. La misura della tavola è cm 12×9, l’esterno cornice cm 21×18. E’ dotata di un gancio invecchiato a scomparsa e nel retro ha una targhetta con la numerazione univoca. È accompagnata da un Certificato di Provenienza che, insieme alla numerazione, la rende un oggetto da collezione. È garantita a vita, salvo presentazione del certificato stesso.